Dopo l’ultima operazione tenuta a Venezia in occasione della passata Biennale d’Arte, e altre che hanno toccato le città di Gallarate, Vercelli, Milano, Biella, Varallo, Buzzi propone con l’opera “L’Incappucciato” una nuova serie di affissioni per le vie di Milano, raffigurante l’artista di schiena con un cappuccio nero sul capo, in corso fino al 9 giugno. Il manifesto e la sua riproducibilità è il media che Carlo Buzzi predilige per la creazione della sua opera e quindi l’artista si trova a lavorare come l’operatore di un’agenzia pubblicitaria acquistando gli spazi necessari alla messa in visione dell’opera. Tutto ciò per un più stretto rapporto con il pubblico al di fuori del consueto “sistema galleria” e per un rinnovamento dell’arte contemporanea che nella strada, fra la gente, trova il suo punto di comunicazione privilegiato.
È così che l’arte di Buzzi s’infiltra nel quotidiano, registrando perversioni dell’immagine e ponendo quesiti che, forse, neppure il veloce automobilista ha tempo di porsi. Ma con estrema sincerità e gusto del paradosso. L’operazione-opera metalinguistica di Carlo Buzzi denuncia il falso rigore della comunicazione di massa e delimita, incentivandolo, l’arbitrio individuale di intervenire criticamente ogni giorno, a ogni passo metropolitano.
Debora Ferrari – “I manifesti di Buzzi” – LA PREALPINA Lombardia Oggi, Domenica 1 giugno 1997