Dal 21 maggio e per 15 giorni Buzzi occuperà con alcune centinaia di grandi manifesti le vie del centro e delle zone limitrofe, acquistando gli spazi pubblici, seguendo insomma la prassi burocratica.
Nel suo lavoro ormai decennale Buzzi rifugge dai luoghi istituzionali del mercato dell’arte per rivolgersi alla strada e all’ampio pubblico, a tutti indistintamente, senza curarsi di essere compreso o meno, seguendo un delirio narcisistico. Buzzi appare spesso trasfigurato nei suoi ritratti: oggi incappucciato, in altre occasioni truccato da cadavere o da mostro, ruoli che predilige anche come attore dilettante.
Scegliendo di restare fuori dalle gallerie in un modo così intransigente Buzzi difficilmente riesce a guadagnare il favore dei collezionisti e finisce con l’autofinanziarsi “gli allestimenti” contando sul lavoro sicuro di impiegato nell’azienda Alenia.
Le affissioni che invadono in questi giorni le strade di Milano seguono quelle realizzate a Venezia in occasione della Biennale d’Arte.
Umberto Sebastiano – “L’impiegato Buzzi uomo incappucciato” – L’UNITÀ Milano Mattina, Giovedì 29 maggio 1997