Il senso dell’operazione stà nel fatto che Buzzi utilizza nomi che rappresentano per la gente “Miti”, che incarnano un’idea di valore, e che accanto a questi sono apposte immagini di oggetti d’uso quotidiano a banalizzare l’intero contesto.
Le chiavi di lettura del lavoro di Buzzi, che ha in programma l’affissione nella metropolitana milanese di locandine che citano Picasso contestualizzandolo con uno scopino da bagno, sono svariate, dalla provocazione di stampo dadaista al tentativo di sconceratre il passante con informazioni assurde, stimolando così una riflessione critica sul problema della comunicazione e dell’informazione.
Roberto Cascone – IL GIORNALE, 26 Aprile 1991